5 anni insieme

5 anni insieme

delusioneVoglio ringraziare, innanzitutto, coloro che mi hanno dato fiducia in campagna elettorale: decine di incontri, famiglie che hanno aperto le loro case, chiacchiere e discussioni, ma tutto con rande cordialità e con un obiettivo comune: far vincere Ivo Rossi, Ho aspettato qualche giorno prima di scrivere perché la delusione di aver perso la nostra città è grande. Delusione arrivata dopo 5 anni insieme ai colleghi in mezzo a molte discussioni, riflessioni proposte che ci hanno visti protagonisti della vita di Padova con semplicità e determinazione. Sono stati anni importanti che mi hanno fatto imparare molto, conoscere nuove persone, fare nuove amicizie e   dare  un contributo nei limiti delle mie possibilità. Sedere sugli scranni del Consiglio Comunale è un onore per un cittadino che decide di occuparsi del bene comune perché da quei banche si fanno scelte per tutti e la responsabilità non può essere messa in disparte, ognuno per la propria competenza. Credo che tutti noi avremmo una storia da raccontare, un momento, una persona particolare, ma per me, come per i colleghi, questo era un tratto fondamentale del nostro impegno perché essere sul territorio, vicini alla gente,ascoltarla e cercare di risolvere i piccoli o grandi problemi, è stato l’obiettivo di ognuno quando ci si mette a disposizione con passione e umiltà , utilizzando tempo spesso rubato alla .famiglia

Ho sostenuto Ivo Rossi fino alla fine; abbiamo lottato insieme ma la battaglia, purtroppo, l’abbiamo persa. Ritenevo e ritengo che Ivo sia una persona onesta, capace, con una visione importante della città sempre proiettata al futuro e che si è messo a disposizione cercando di proporsi e proporre cambiamento e idee nuove di governo. Molti non l’hanno creduto è hanno visto in lui altro rispetto a chi effettivamente è collocandolo in ciò che oggi viene considerato “vecchio” . Non smetterò di avere stima in Ivo come amministratore  ma soprattutto come persona perché in questi anni ho imparato a conoscerlo in un sincero rapporto che va oltre al mero incontro politico-amministrativo.

Ora siamo all’analisi della dura sconfitta, all’assunzione di responsabilità che è sempre personale e non  collettiva e nemmeno un qualcosa da distribuire: ad ognuno la propria. Vero è che abbiamo una responsabilità, come partito, di non dilapidare il patrimonio costruito da Renzi che ci ha dato alle europee il 42% in città, ma soprattutto capire perché, alle amministrative, nello stesso giorno, si è perso il 17% dei consensi. Dobbiamo guardare avanti sapendo che cambiare è e sarà per il bene di tutti e del partito perché non può più essere ciò che si è conosciuto fino a qualche anno fa  davanti al movimento al suo interno: costa fatica.  Soprattutto però, dobbiamo pensare alla nostra città, che non venga lasciata con sole macerie..

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