“La questione civile” – Roberta de Monticelli

di Nereo Tiso

Con la solita forza e la solita passione, Roberta de Monticelli mette in evidenza le carenze sulla questione morale. Questione morale che si innesta in quella civile in senso di civiltà di una società nella quale la perdita di senso e di responsabilità morale impera. Una mescolanza di interessi privati con interessi pubblici, una ricerca spasmodica del proprio tornaconto e non della giustizia nel senso di moralità necessaria e antecedente a qualsiasi altra forma di valore. Questa, sostanzialmente, è una “dissipazione della bellezza” che deprime la natura e soprattutto la natura dell’uomo. Modelli anonimi di “trasimachine” si vendono sulla piazza della falsa bellezza per garantirsi il futuro. Non un male che si compie, ma la giustificazione dell’assenza di male e di refrattarietà all’esigenza della moralità come giustizia quale  “virtù sovrana”. Una banalità del male.

Il libro è l’analisi sofferta del modo e del costume di vivere  che oggi è diffuso; una denuncia alla mancanza di dedizione al valore della giustizia, non solo quella dei tribunali, ma quella che ingloba il senso e lo strumento del vivere. Una sorta di “me ne frego” che impera nel tentativo di trarre profitto da ogni avvenimento. Non  l’ingiustizia come profonda depredazione della giustizia, ma un svalutazione della vita dell’uomo rendendolo strumento e non più riconosciuto come tale. L’autrice  vuole far capire che è necessario un risveglio nella ricerca della verità autentica, nel non assopimento di fronte al decadimento dei valori e ad una democrazia zoppa. E’ ora di costruire una società ben ordinata che fa del riconoscimento della propria responsabilità morale la propria forza. Non gli ignavi, non gli estremisti che sempre tentano di oscurare la verità e allontanarsi dalla coscienza che interroga e cerca risposte perché si occupa del vivere bene, di tutti. Ma questi Dante, come cita bene la nostra autrice, li tratta in questo modo:

“Questi non hanno speranza di morte, e la lor cieca vita è tanto bassa, che’invidiosi son d’ogni altra sorte.ù

Ferma di loro il mondo essere non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa”

Tagged

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

QR Code Business Card