• La città ha bisogno di essere abitata dai giovani
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La città ha bisogno di essere abitata dai giovani

A guardare i numeri di Padova nel freddo linguaggio statistico, non c’è da stare allegri per il futuro della città. Da anni il numero degli abitanti non cambia di molto, anche se, negli ultimi anni, sono in inesorabile e continua riduzione. Ma, i numeri ci dicono anche, che sono in aumento gli anziani e si riducono i giovani. Non a caso, a Padova ci sono circa 44.000 abitazioni con un solo componente, di cui 16.500 di ultra sessantacinquenni. Senza citare la differenza tra nati e morti che nel 2015 si attesta in 1100  in meno.

giovA ciò si aggiunge che ci sono più ottantenni che diciottenni (1991 a 1671) che ci dicono come a Padova si viva a lungo, ma che manchi il futuro. In sostanza i giovani se ne vanno e  poi non tornano.

Che cosa manca a Padova per essere attrattiva? Che cosa si può fare per svecchiare e risvegliare la nostra città? Aggiungiamo un dato: in città ci sono ben 8.000 case sfitte. Sappiamo come i prezzi siano, per chi deve iniziare a mettere su casa, proibitivi in   città e periferia e  il mercato sembra impazzito. Penso  che Padova manchi di opportunità, di attrattività, di coesione sociale, di sguardo lungo se non   trova il capo per sciogliere i fili della matassa.

E’ stato troppo tralasciata la demografia e ci si è occupati della ordinaria gestione abitativa senza operare per  il domani che, ormai, è oggi. Negli ultimi tre anni, l’amministrazione si è occupata di  propaganda dimenticando la forza migliore per il futuro di Padova: i giovani. E’ necessario trovare misure di incentivazione/motivazione perché si consolidino coesione sociale, economica, culturale e religiosa oltre che azioni specifiche perché ci si occupi dell’innovazione delle politiche giovanili. A questo, si deve aggiungere il miglioramento dei servizi per l’infanzia, oltre che trovare la città un polo attrattivo fatto di nuove relazioni, nuove risorse umane, sociali ed economiche.

A Padova si dovranno prevedere nuove regole, per recuperare risorse regionali disponibili e ridurre il disagio abitativo,  facilitando la cooperazione tra le generazioni per l’acquisto, l’affitto, le donazioni degli immobili in particolare nei quartieri – anche storici – delle città.

Milano ha aumentato la popolazione dopo anni di declino lavorando perché la città, già di per sé un sistema economico dinamico, diventi un polo attrattivo, arrivino giovani, studenti, famiglie che trovano a Milano una loro dimensione. L’amministrazione milanese, evidentemente, ha saputo creare nuove prospettive, nuove opportunità, operando perché lo sguardo, e non solo, verso Milano fosse benevolo. Infatti, in poco più di due anni sono arrivati circa 50.000 under 40 che sono riusciti a trovare opportunità e, assieme a queste, canoni abitativi “ragionevoli”.

Un interesse che l’amministrazione Bitonci non ha avuto. Bisogna cambiare, rianimare  un  malato che ha enormi potenzialità a partire da tutti i suoi cittadini e dai giovani in particolare.

Nel dettaglio (http://www.nereotiso.eu/padova-orizzonti-2030/)

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