Ancora discriminazioni verso i minori: basta sindaco!
Ancora una irritazione, ancora un fastidio per il sindaco Bitonci. Dopo aver discriminato i bambini stranieri negli asili nido con la clausola che stabilisce gli anni di residenza dei genitori, ora rifiuta di accogliere i minori stranieri non accompagnati. Questi bambini hanno attraversato il mare, spesso fatti partire dai genitori nella speranza che qualcuno li aiuti ad avere un futuro. Ormai il si ndaco non sa più con chi prendersela per poter esercitare il potere e continuare la sua ricerca di consenso. Ricordo, afferma il vicesegretario del PD Nereo Tiso, che esiste una serie infinita di leggi europee, norme nazionali, convenzioni, circolari, trattati, la nostra Costituzione per non parlare della Convenzione per diritti del fanciullo che tutelano i minori. In questo caso, i minori stranieri non accompagnati godono di una normativa specifica che impegna i Comuni, ove i minori vengano riconosciuti, a tutelarli e accompagnarli alla maggiore età senza alcuna discriminazione. Anche la scuola deve accoglierli, pur non in presenza di permesso di soggiorno, per il superiore diritto allo studio. Il sindaco Bitonci invece, afferma ancora Tiso, non ha più alcun imbarazzo, soprattutto di fronte ai suoi sostenitori che ,quotidianamente, accompagnano sulla bacheca fb le sue provocazioni, con insulti, offese, volgarità di ogni genere. Per questi non cambia nulla: straniero, rom, minore non accompagnato, oltre che al nostro vescovo come successo l’altro giorno. Qualcosa di indegno per un paese e una città da sempre civile e accogliente come la nostra. Mi chiedo, dice ancora Tiso, dove siano gli assessori Brunetti e Rodeghiero, con la loro storia e la loro formazione profondamente cattolica, fatta di rispetto verso le persone, di accoglienza, di solidarietà. Se il silenzio di tacito consenso verso le nefandezze del sindaco continuasse, penso alla loro totale connivenza con le prese di posizione del sindaco. Altrimenti dimissioni, perché sui valori non si può rimanere muti e non ci si può lavare la coscienza col consenso. Di fronte ai bambini si deve urlare, dice ancora Tiso, perché sui loro diritti sulla loro tutela non si può né discutere, né transigere per non cadere nel peggiore declino morale che si possa pensare. La nostra città, purtroppo, conclude Tiso, lo sta vivendo e non basta qualche rotonda, o qualche parcheggio per non vederlo, né tanto meno un patetico discorso di circostanza del sindaco dopo la processione del Santo. E ora non mi stupirei, vista la storia di qualche personaggio in giunta, che in Consiglio Comunale si votasse anche un regolamento per la difesa e la tutela della razza.