• Matteo Renzi divide et impera: chi pro e chi contro.
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Matteo Renzi divide et impera: chi pro e chi contro.

Eh sì! Oh: Ebbene sì! Matteo Renzi è uscito dal Partito Democratico dopo aver sollecitato la formazione del nuovo governo e, di fatto con questa mossa, aver messo all’angolo Matteo Salvini. L’uscita di Renzi  può mettere in bilico quel governo che lui stesso ha voluto e che, nonostante il retroterra costellato da pesanti accuse, offese verbali e violente del 5S nei confronti del PD e dei temposuoi uomini e donne, si è fatto il  Conte 2. Si vedrà!

Intanto la platea si divide non solo sull’uscita di Renzi ma anche su Renzi stesso, sul suo trascorso politico all’interno del PD in qualità di segretario (2 volte), presidente del Consiglio e senatore. Una mossa prevista e prevedibile nata qualche mese fa. Momento inopportuno? Ma esiste un momento opportuno per uscire da un partito? Renzi da mesi  gira l’Italia a presentare il suo libro che già dal titolo “Un’altra strada. Idee per l’Italia di domani” dice che cosa vorrebbe e quale sarebbe stato il suo futuro.

Forse qualcuno pensava che gli interessasse incassare le  royalties dalla vendita? Spero di no perché questa era la sua campagna elettorale conclusasi l’altro giorno con l’uscita, immediatamente dopo la costituzione del governo. Dove andrà a finire con la sua formazione “Italia Viva”? Chi lo seguirà? Quanti? Questo lo vedremo. Capiremo se la sua tattica diventerà strategia, se il suo ego/leadership verrà condito con  proposte politiche e se, coloro che lo seguiranno a livello dirigenziale, saranno in grado di continuare a condividerne il progetto lavorando per aggregare e portare consensi. La spregiudicatezza l’ha portato a raggiungere importanti traguardi, ma ora corre il rischio, con l’uscita dal PD, di iniziare un inesorabile declino che non gli auguro.

Oppure una lunga ascesa politica? L’incertezza è evidente. C’è chi è felice dell’uscita di Renzi: “Finalmente”! Altri che pensano che il PD abbia perso una pedina importante, arrogante, ma politicamente capace e molto astuta. Molti ne elencano gli errori che hanno portato alle sconfitte del PD soprattutto da quella sul referendum Costituzionale in poi, altri elencano anche le cose buone fatte dal suo governo. Naturalmente è il mondo del Partito Democratico che discute, in maniera pacata. Per alcuni è rassegnazione all’uscita, per altri un sospiro di sollievo.

Non credo che questa situazione possa essere paragonata ad altre. Soprattutto all’uscita di un altro segretario, Bersani. Qualcuno ha definito  Renzi “l’intruso” (G.Cominelli) nel sistema rigido, il PD, costruito in schemi già visti e consolidati dai due partiti costituenti, che non potevano ammettere al loro interno chi voleva far saltare il banco, dice ancora il giornalista. Non sempre amato dai giornali e dagli intellettuali, si è avventurato nell’incertezza di “Italia Viva”, una strada tortuosa e in salita. Ma mi sembra anche,  che qualcuno snobbi l’iniziativa come già morta.

Il PD governa e vuole  dare all’Italia una nuova speranza dopo mesi di vergognoso isolamento, di inutili chiusure. Credo però, che per governare, ormai, non serva più continuare a tifare per l’una o per l’altra parte, per o contro Renzi e la sua uscita. Ma fare scelte per un’Italia  che deve rientrare rapidamente nel ruolo che le spetta. Ognuno andrà per la propria strada. Forse ci si incontrerà? Penso che la costituzione del governo PD-M5S insegni che cosa possa succedere in politica.

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