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La Fiera di Padova e la città

Sappiamo come le Fiere siano in un momento di profonda crisi, sia perché il sistema fieristico così come l’abbiamo conosciuto finora fa fatica, sia per la situazione della pandemia che ha aggiunto altri problemi non secondari. Quindi l’economia fieristica è in grossa sofferenza e ha bisogno di guardare al futuro attraverso idee e rinnovamento che non possono mancare pena la fine della stessa Fiera. La nostra Fiera, dico nostra perché è della città e di tutti i padovani nuovi e vecchi, è da anni che arranca per diverse vicissitudini dovute a società che l’hanno gestita non riuscendo a farla emergere con le sole manifestazioni fieristiche. I debiti accumulati, quindi, devono trovare un’altra soluzione o proposte innovative che avranno il compito di fungere da volano per ridare nuova voce alla Fiera e con essa a tutta la città.

Non dimentichiamo che le manifestazioni sono un momento fondamentale dell’economia padovana, ma non possono rimanere isolate. Ripeto, la sfieraola strategia della Fiera così come è stata concepita oltre 100 anni fa oggi ha bisogno di un profondo rinnovamento. Il cambiamento della gestione, gli investimenti dei soci pubblici, la costituzione della nuova società Padova Hall completamente pubblica, il nuovo direttore della Fiera, hanno fatto fare passi avanti ripensando la Fiera e alzando gli occhi sul futuro. Naturalmente nulla è facile, ma bisogna mettere insieme pensiero, energia, risorse e non chiacchiere. Senza abbandonare le manifestazioni fieristiche , si è inserito il nuovo Centro Congressi, si è voluto che l’Università di Padova, con l’hub dell’innovazione e la scuola di ingegneria, partecipasse a pieno titolo al rinnovamento della Fiera. E ora, la nuova proposta del Padiglione della Musica fa capire che la Fiera non potrà essere un ente ingessato sul passato, ma innovativo e proiettato verso la sua sostenibilità. La proposta del Padiglione della Musica presentata in Commissione, ci dice come il rapporto tra pubblico e privato possa funzionare se questo è pensato con professionalità e competenza.

Credo che chi ha a cuore questa Fiera e, soprattutto, questa città nella sua complessità, dovrà cogliere il significato importante dell’investimento che rinnova il quartiere fieristico e offre una novità importante nel settore degli eventi musicali. La società ZED, una delle più importanti a livello europeo che già gestisce gli eventi musicali a Padova, è pronta ad investire oltre 12 milioni di euro; 7,5 di euro richiesti dal progetto nazionale “Qualità dell’abitare” per un totale complessivo di quasi 20 milioni di euro. Il Padiglione 7 verrà messo a disposizione senza sottrarre spazio per l’esposizione fieristica che potrà essere svolta in contemporanea ai concerti.

Il nuovo Palazzo della Musica potrà contenere fino a 12.000 posti concentrandosi sulla musica, ovviamente, ma anche su altri eventi che la stessa sala potrà ospitare. Il piano viabilità di cui qualcuno ha avuto qualcosa da ridire, ha un precedente, anzi molti precedenti. Il salone Auto-Moto d’Epoca nel 2019 ha avuto 130.000 visitatori in 4 giorni che significa 32.500 al giorno. Un esempio, certo, ma molto significativo. La città non è collassata come vorrebbe qualcuno. Ricordo che passerà anche la nuova linea del Tram che farà Rubano-Vigonza. Quindi innovazione e futuro, questo si attende la nostra città. Il resto rimangono chiacchiere.

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