• Un’idea di città e una città con idee
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Un’idea di città e una città con idee

La volontà e la necessità di guardare avanti per una città che, nel corso degli ultimi  anni ha subito importanti trasformazioni, trova spazio nel lavoro quotidiano di chi se ne occupa direttamente e indirettamente. I cambiamenti ideati e  progettati in questi ultimi anni, trasformeranno radicalmente la nostra città e le scelte fatte sono, nell’evidenza dei fatti, l’elemento che dà impulso al cambiamento e al domani. Scelte talvolta difficili ma necessarie, hanno dato ragione alla valorizzazione di alcuni luoghi e spazi della città che, finora, erano rimasti nell’anonimato.

Ma credo che dobbiamo andare per tappe sapendo che la sfida è sempre quella di dare valore aggiunto a Padova. Quindi sempre idee di città  e città delle idee per evitare di consumare il tempo sempre tiranno.  Il tram. Un mezzo che aprirà le porte di Padova ai comuni contermini creando una città che non si chiude nei suoi confini geografici. Ai lettori attenti appare una grande opera che diventerà entro il 2026 una fondamentale metropolitana di superficie che toccherà i punti nevralgici della nostra città dall’ospedale alla nuova Questura. Riduzione del traffico, rapidità nell’accesso, riduzione dell’inquinamento, sicurezza negli orari, quantità di perso trasportate, questi alcuni elementi di fondamentale portata. Il Nuovo ospedale, anzi, il nuovo ospedale con due poli di pari dignità.

A qualcuno non piacerà la collocazione a Padova est, ma la saggezza di questa amministrazione ha scelto di continuare e migliorare il progetto precedente senza perdere ulteriore tempo e finanziamenti o continuare a ripercorrere vie impraticabili perché superate. A questo si aggiunge la costruzione della nuova Pediatria troppe volte vista come il mostro che rovina la storia. Ma sempre il lettore attento sa che la valorizzazione del parco mura e non la sua distruzione è uno degli elementi fondanti la costruzione della nuova Pediatria in Via Giustiniani. I nuovi poli sanitari saranno, non solo la ri-valorizzazione della già straordinaria sanità padovana, mdownloada il riconoscimento che Padova ha una storia nella sanità, ma soprattutto un futuro di eccellenza a livello europeo.

Lo sviluppo passa anche attraverso l’impegno di FS al rinnovo della stazione per il transito dell’alta velocità già assegnata.  Lungo l’asse Stanga-Stazione, troviamo la Fiera. Scordarci che cos’era diventata la Fiera è un errore. Si operava a debito con risvolti pesantissimi per la nostra città. Il rischio di una voragine era evidente. Le scelte fatte dai soci, hanno permesso, nonostante il COVID, di evitare il tracollo. Anche diversificando l’offerta collaborando con l’Università e con chi ha idee innovative dando opportunità nuove col palazzo della musica. Oltre al nuovo Centro Congressi che ha già in programma importanti convegni per il 2022. La città nella sua storia ha anche visto uno stravolgimento importante nella zona est con la costruzione della Zona Industriale. Nonostante la storica distruzione di importanti aree agricole, si è creato un volano economico di eccellenza  che ha contribuito in maniera determinante alla ricchezza di Padova.

Anch’essa, negli anni, ha subito radicali trasformazioni nel suo oggetto, passando, in molti casi, da industria a commercio e  servizi  lasciando al mercato a fare il suo corso.  Il Consorzio Zip ha fatto la sua importante parte governando le trasformazioni ma, soprattutto, espropriando il terreno e vendendo i lotti. Era evidente che il compito del Consorzio fosse esaurito nella sua funzione principale. Qualcuno ha pensato di fare delle proposte che dovranno rientrare in un piano complessivo di rinnovamento che significa discutere a partire dall’Interporto, al MAAP, alla Logistica, all’industria, alla viabilità , ai trasporti, ai nuovi mercati e fino alla annosa richiesta di utilizzo del canale una volta chiamato “navigabile” ma ora necessario per mettere la sicurezza idraulica la nostra città.

A tutto questo si aggiunge la collaborazione con l’Università che sta recuperando luoghi che avrebbero visto un inesorabile declino come la Casema Piave. Investimenti che sono poli didattici, ma che fanno rinascere, con la presenza degli studenti, luoghi e attività economiche. Ma poi, pensare alla rigenerazione urbana, lo sviluppo dei parchi e la loro rivalorizzazione a partire dal nuovo Parco Basso Isonzo che non è solo un’idea. Ma la città ha un futuro anche attraverso le manutenzioni ordinarie e straordinarie di ponti, strade e cavalcavia, l’attenzione alle strutture sportive e allo sport di base, oltre, e non ultimo, all’attenzione costante a chi è più in difficoltà. La città delle idee non si sottrae alle idee di città, e si occupa di guardare alle future generazioni. Questo è il compito di chi continua a voler trasformare e innovare questa città.

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