• L’inquietudine per assenza di umanità
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L’inquietudine per assenza di umanità

A quasi 5 mesi dalle elezioni e a poco più di un mese dall’insediamento del governo  con un Presidente del Consiglio e due vice, si delinea la politica forte del contratto tra Lega e M5S che può essere declinata in tre punti principali: immigrazione, immigrazione, immigrazione. A parte il tentativo un po’ maldestro dell’altro vice di  uscire dalla costrizione del silenzio con il “decreto dignità” contestato dalle parti sociali, il pallino è perfettamente in mano al primo vice, il leghista. Un vulcano in continua eruzione che fa il pieno di consenso andando in giro per l’Italia a imbonire i cittadini e allontanare immigrati dai porti italiani accusando chi si occupa di loro per umanità, per dovere o semplicemente per proprio senso di uomini e donne di mare, di essere elementi pericolosi per l’Italia.

Dall’altro, si muove tra i diversi paesi europei per trovare conferme e solidarietà istituzionale. Il problema però è che, i presidenti di alcuni paesi,  la pensano esattamente come il nostro ministro dell’interno. Quindi, da questa parte non si passa. Solo che l’oppressione che mi viene nel leggere, vedere, sentire uomini, donne e bambini lasciati, abbandonati volutamente in mare a soffrire e spesso a morire è enorme. La politica che cerca soluzioni di disumanità per mantenere alta la tensione e allargare il consenso è veramente triste. Siamo di fronte alla mediocrità che ha raggiunto il potere e ora deve mantenerlo, costi quel che costi. Ma le persone pardonnetono, i venditori di sofferenze in Niger, Libia ci sono e si arricchiscono sulla vita dei miserabili. Sono paesi dove la corruzione è spaventosa e in Libia manca  un’autorità chiara: tutto è confuso e inquietante.

Forse anche in mare, nel Mediterraneo che ha visto da sempre transitare l’umanità, per commerciare, partire per conquiste e scoperte, comincia a delinearsi inquietudine ma non penso rassegnazione. Forse c’è una soluzione? Dov’è? E’ quella dei respingimenti in mare? O forse quella della costante accusa alle ONG che finora hanno portato in salvo migliaia di persone? O forse quella tanto ostentata ma probabilmente impossibile chiamata Europa? O forse non ci sono soluzioni, ma solo raffazzonamenti per la gestione di un flusso numericamente sempre minore di immigrati?

Ma l’Europa è in difficoltà: i governi dell’Europa dell’est, compresa Italia e Austria non li vuole, li altri danno risposte umanitarie temporanee ma non risolutive. Oggi, anche nel nostro paese, chi parla di umanità, viene insultato e disprezzato. L’odio e al violenza verbale la fanno da padroni. Quindi, che fare? Chi governa ha grandi responsabilità. Le scelte possono costruire o devastare un paese trasformando i valori in disvalori, l’amore per l’uomo in odio, l’accoglienza in disprezzo. E’ questo che si vuole? Spero di no.

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