Gli inutili estremismi per la caserma Prandina
La caserma di via Orsini è ancora là. Un parcheggio provvisorio gratuito occupa parte dei 35000 metri quadrati della superficie. C’è chi vede una fila d’auto che rapidamente si infila nel 1000 posti a parcheggio a pagamento che scarica orde di famiglie, di persone qualsiasi pronte ad invadere il centro storico. Transitare per Corso Milano e cominciare a fare i primi acquisti per poi tuffarsi nelle piazze e lungo le strade dello shopping. Commercianti contenti, affari, si presume ottimi. Ovviamente molti scontenti.
Dall’altra parte c’è chi quelle macchine non le vuole proprio e pensa che debbano essere allontanate dal Centro Storico tanto più dalla caserma. Dentro vedrebbero un parco, l’occupazione degli edifici vincolati come sedi di associazioni, spazi per famiglie, anziani che, invece di andare a ingolfare il Centro Storico, potrebbero passare qualche pomeriggio senza troppo stress. Naturalmente questo scontenterebbe molti altri. Entrambe le posizioni sono legittime. Da una parte chi pensa che per dare maggiori opportunità al commercio, soprattutto in una situazione difficile come questa, sia offrire maggiori opportunità e comodità di parcheggio. Gli altri, ovviamente, ritengono che questo sia superato e fuori dal tempo. Le auto devono rimanere fuori dalla città. Così come ulteriore cemento e inquinamento. Dentro verde, vita associativa, orti sociali, e via dicendo. Per fortuna, non lontano troviamo, ormai da molti anni, il bel parco Cavalleggeri. Uno spazio importante. Si potrebbe dire che la verità sta nel mezzo.
Ma credo che se continuiamo a tirare la corda tra posizioni estreme difficile che si arrivi ad una qualche soluzione. Personalmente non ho mai condiviso gli estremismi che vogliono a tutti i costi affermare la loro verità. Spesso sono sordi gli uni verso gli altri e cercano posizionamenti in città in attesa dell’assegnazione al Comune della caserma da parte del ministero. Ma le ragioni e le verità qualcuno le ascolterà, le valuterà, ma necessariamente dovranno essere smussate. Bisognerà avere coraggio sulla base delle possibilità e delle opportunità e non dei posizionamenti. Gli estremismi, se rimarranno tali, non produrranno nulla buono per il futuro della caserma e della nostra città.
Quindi la soluzione non sarà il numero di posti auto o la quantità di alberi piantati o di associazioni inserite nelle strutture, ma di ascoltare tutti e poi diventare operativi. Quindi, alla fine, l’interesse maggiore è quello della città e dei suoi cittadini. Intanto ritengo che tutti debbano pensare anche al grande sforzo sulla viabilità e sul trasporto pubblico che la nostra città sta facendo. Credo che anche su questo, si dovrà riflettere per portare nelle piazze persone e famiglie. Senza posizionamenti ideologici o negare l’uso delle auto.