Il sindaco, l’ospedale e l’uomo della strada

Il sindaco, l’ospedale e l’uomo della strada

L’ospedale per tutti è un luogo frequentato controvoglia e in situazioni particolari: la nascita, la malattia, la morte.  L’uomo della strada, cerca di esorcizzare la malattia  e la morte e non ha tra i suoi primi pensieri l’ospedale anche se è consapevole della sua importanza.  Ogni tanto si è costretti ad andarci e quindi, l’ospedale diventa un luogo in cui trovare sostegno, persone preparate, disponibili, professionisti   capaci di capire il  problema e di intervenire nel migliore dei modi.

mas2Quando si è in ospedale, si spera, oltre a persone preparate, di trovare servizi adeguati, ambienti accoglienti,   che ci sia una strumentazione tecnologica avanzata utile alla diagnosi precisa, e che si diano risposte altrettanto chiare ed efficaci. Naturalmente, ci si guarda attorno, si giudica la struttura, le sue condizioni, la fatica di muoversi rapidamente, se i bagni sono puliti, se i tempi sono consoni al problema. Talvolta non ci si fida del medico a cui si è affidati, si chiedono altri pareri e, se non si ritiene che la struttura  sia soddisfacente, si cambia ospedale. Prima del suo diretto coinvolgimento, quindi, l’uomo della strada, difficilmente pensa all’ospedale, e cerca di tenerlo più lontano possibile, anche dal pensiero.

Migliorare, rifare, costruire, cambiare, utilizzare le risorse trovarle? Spetta alla politica. Inesorabilmente lenta,  con pareri e contropareri, decisioni e controdecisioni, valutazioni di esperti e controvalutazioni di altri esperti, inutili arroganze; falsità, zone oscure, ripicche, vendette di piccolo cabotaggio. Costi inutili a carico dei cittadini.  Un continuo conflitto della politica  con se stessa, con la boriosa smania di chi governa che lascia  irresponsabilmente solo chi ne ha bisogno oggi, non fra 5 o 10 anni. Perché, caro sindaco, buttare a mare progetti, programmi elettorali,  spendere denaro pubblico per disfare ciò che è già stato fatto e, addirittura ciò che lei aveva pensato per una sua ingordigia autoritaria: “fasso mi”. D’altronde, ognuno di noi, finché lei si avventurerà in ricorsi, spese legali, attese di giudizio, denunce contro il Comune e via dicendo, avrà bisogno dell’ospedale funzionante. E per questo, si mettono milioni per la cara e vecchia struttura perché non si può restare a guadare. Caro sindaco, non ne verrà fuori perché lei non sa più cosa fare. E intanto i cittadini si ammalano. Anche l’uomo della strada.

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