• 25 aprile: Festa della liberazione e polemiche. Ma la Costituzione…
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25 aprile: Festa della liberazione e polemiche. Ma la Costituzione…

Non c’è anno in cui per un motivo o per un altro il 25 aprile non sia una festa dove si faccia veramente festa. Ci sono ancora italiani, purtroppo che, dopo 74 anni, non hanno ancora compreso che la democrazia è comunque sempre meglio della dittatura e che ciò che il ventennio è stato non deve più ritornare. Ma, come spesso accade, i famosi rigurgiti fascisti, i saluti romani, il ritorno a piazzale Loreto inneggiando Mussolini, la sindaca che si toglie la fascia tricolore mentre altri cantano “Bella Ciao”, il “basta antifascismo”, il vice Salvini che non partecipa  e via dicendo, rientrano nel panorama delle “contromanifestazioni” di chi pensa che un passato nefasto possa risorgere.

Forse tra qualche giorno se ne parlerà molto meno perché mancherà l’evento per polemizzare. Ma credo che ci sia un altro evento che, dato il nostro sistema democratico, dovrebbe far riflettere: le elezioni europee! È un momento molto particolare e particolare. I nazionalismi spadroneggiano in tutta Europa e si fa fatica ad arginarli. Ma veniamo all’Italia e alla nostra Costituzione. Cito la XII dispcostituzione-italianaosizione transitoria, comma primo: «È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. Mi sembra che il testo sia chiaro: “Il partito fascista non può e non potrà mai più essere ricostituito”. Ma qualora non fosse stata chiara  la Costituzione nella sua sintesi, la legge Scelba nel 1952, scioglierà ogni dubbio con l’attuazione della XII disposizione della Costituzione, definendola e aggiungendo una serie di sanzioni pecuniarie e penali che non sono per nulla state abrogate.

Cito solo il primo comma della legge n.645/1952 o legge Scelba: “Ai fini della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione, si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”.

Ma torniamo all’Europa e alle elezioni del 26 maggio. “Casapound” ha presentato le sue liste per partecipare alle elezioni europee che sono il sale e la forza della democrazia. Ci sono nomi e cognomi come nelle altre liste; ci sarà un programma con degli obiettivi e dei percorsi politici. Casapound così come Forza Nuova e altre formazioni simili, presentano sempre proprie liste sia alle elezioni politiche che a quelle amministrative oltre, come abbiamo visto, a quelle europee.

La domanda che io mi pongo è molto semplice: “Ma queste formazioni politiche, che si ritengono fasciste, o comunque, i loro slogan, la loro propaganda, le loro manifestazioni e spesso la loro violenza, inneggiano al partito fascista, rientrano nell’art. 49 della Costituzione che ricorda che tutti possono costituirsi in Partiti politici e partecipare “democraticamente”… oppure possono essere sottoposte alla XII norma transitoria e quindi alla legge Scelba? Se rientrassero nell’articolo 49 non dovrebbero inneggiare al partito fascista, altrimenti le sanzioni della legge Scelba sono chiare. E dovrebbero essere sciolte. Però magari mi sto sbagliando e i costituzionalisti possono chiarire, magari prima del prossimo 25 aprile! O magari è già tutto chiaro.

 

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