• I frugali e Rutte, l’Olandese volante
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I frugali e Rutte, l’Olandese volante

Sappiamo che ci potrebbe essere la possibilità per l’Italia di avere un importante contributo dall’Europa per riuscire a rilanciare la propria economia. I 750 miliardi di euro messe a disposizione, Recovery Fund, di cui 500 a fondo perduto e 250 da restituire, sarebbero decisamente, per i paesi più colpiti dalla pandemia, Italia e Spagna ,una grande boccata d’ossigeno e, per tutti, la volta buona che ci si riconosce in Europa decisa a essere se stessa, sostenendo, nella piena solidarietà, gli stati più coliti dal Covid. Ma c’è un importante ostacolo, il veto dei paesi cosiddetti “frugali” (da frugal=parsimonioso in inglese). Olanda in testa.

Ricordo che insieme, i 4 paesi Austria, Danimarca, Svezia, e soprattutto Olanda, fanno circa 32 milioni di abitanti, metà dell’Italia, un terzo della Germania, metà della Francia, 2/3 della Spagna. Nonostante la forza politica della Germania e della Francia , l’ex presidente olandese Mark Rutte alza la bandiera rossa del veto ponendo una serie di paletti: la riduzione della quota a fondo perduto aumentando la quota da restituire e, soprattutto, il voler controllare le spese che verranno effettuate dall’Italia con le ingdownloadenti somme.

La domanda è: “Dove si vuole arrivare?”  Capisco che i “piccoli” quando sentono di poter contare non vedo l’ora di tirare il collo e farsi notare, ma la Comunità Europea ,se può avere ancora senso, non può porre veti ma ragionamenti e mediazioni. A credersi troppo perfetti, a volte si rischia (Paradiso fiscale?). Un paese liberale come l’Olanda, che ha ospitato grandi filosofi (Erasmo da Rotterdam, Spinoza e altri), ospita a L’Aia la Corte internazionale di giustizia e ha uno dei più grandi porti d’Europa, Rotterdam. Da questo porto, a suo tempo, la flotta degli Orange, dai quali discendono i regnanti olandesi, ha conquistato terre e costruito colonie.

E la Compagnie delle Indie che ha fatto man bassa del commercio via nave per anni. Questo paese liberal torna ad essere chiuso, individualista e quindi anche calvinista come nel ‘600? L’arcigno “olandese volante” Rutte, quanto pensa di tirare la corda? Gli altri tre paesi fanno un po’ da contorno al personaggio in questione e , ogni tanto, si fanno sentire. Ma Rutte, sembra essere una sorta di portavoce dei quattro.  Il rischio è che, il logorio di veti sconsiderati e, a dir la verità, con senso poco chiaro, possono provocare gravi flessioni in Europa già troppo fragile e far nascere altri nazionalismi anche tra le nazioni più europeiste. Non se ne sente veramente il bisogno. Romano Prodi dice: “Ma chi glieli compra più i tulipani agli olandesi”.  Spero che gli olandesi e gli altri capiscano l’importanza e la gravità del momento e comincino a sedersi ai tavoli non con i cannoni spianati, ma con la parola. I cannoni, in Europa, li abbiamo visti troppe volte. Credo siano stati sufficienti. Ora deve dominare la ragione. Anche del nostro olandese volante. Sin deve “pedalare” insieme.

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