• Maggiore sicurezza, maggiore serenità: una cura difficile ma necessaria
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Maggiore sicurezza, maggiore serenità: una cura difficile ma necessaria

A parlare di sicurezza come stamattina in commissione, presenti il sindaco Giordani e il comandante della Polizia Locale Fontolan, aiuta a prendere consapevolezza di una situazione complicata e non facile e aiuta a chiedersi  quando si potrà attenuare il fenomeno e come.

violeNon c’è ricetta assoluta che tenga, ma capacità di organizzare servizi, professionalità e competenza di chi, ad ogni titolo, se ne occupa. Da un lato, la parte repressiva dove, nello specifico, operano le forze dell’ordine assieme alla Polizia Locale, dall’altra il tentativo di creare un rimedio che presti sempre più attenzione a chi si sente continuamente oppresso dall’insicurezza. Il lavoro che l’amministrazione ha iniziato, così come riferito in commissione, prevede una serie di interventi che vanno in quella direzione: aumento degli organici  della Polizia Locale al presidio della Guizza e a quello dell’Arcella, prolungamento degli orari e dei giorni di presenza nelle sedi di un operatore, collaborazione costante con le forze dell’ordine. Finanche a chiedere la locazione di alcuni locali in zone delicate  per poter essere presenti in tutta la città. Operativamente ci saranno circa 120 agenti dislocati nelle diverse sedi che avranno competenze di controllo di un territorio ben preciso con riferimento alla zona del presidio.

Oltre a ciò, il comandante chiarisce che ci saranno  l’implementazione della polizia cinofila e l’aumento delle telecamere di sorveglianza. Quest’ultimo è un importante impegno dell’amministrazione che vuole aggiungerne quota 250 alle circa 180 già esistenti, sapendo che le telecamere sono, non la soluzione, ma sicuramente un deterrente per i male intenzionati, un po’ di più di tranquillità per i cittadini e un aiuto importante per le indagini. A questo si aggiunge l’opportunità di installare telecamere, in base alle esigenze, anche presso i cimiteri della periferia. Luoghi  che non devono essere abbandonati.

Ma il lavoro più difficile è la prevenzione anche e soprattutto attraverso l’educazione: non possiamo farne a meno.

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